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CORSIDIGUIDA.IT – LE VIDEOINTERVISTE: L’ASSETTO DINAMICO DELLA MOTO VISTO E ANALIZZATO DA CARLO LUZZI, INGEGNERE DI PISTA HONDA HRC DI CASEY STONER CAMPIONE DEL MONDO MOTOGP

In attesa dell’evento del 14 maggio 2012, di  Corsidiguida.it, che si annuncia ricco di sorprese e novità (ne parleremo diffusamente nei prossimi articoli). Vi ripropongo una interessante intervista, effettuata nel 2011, a Carlo Luzzi, ingegnere di pista in forza al Team Honda ufficiale HRC, che attualmente lavora a stretto contatto con Casey Stoner, dopo aver contribuito alla conquista del titolo mondiale, nell’anno appena trascorso, da parte del binomio australiano-giapponese.

Questi i passaggi salienti dell’intervista che potete vedere e sentire nel filmato da me realizzato (perdonate quindi quel po’ di improvvisazione che però fa tanto diretta tv) durante un incontro organizzato in collaborazione con il sito Real Bikes (la voce dell’intervistatore è del blogger Massimo Miliani).

L’argomento trattato è la regolazione delle sospensioni nelle moto sportive, con alcune interessanti considerazioni in merito al comportamento dinamico della motocicletta, argomento solitamente poco trattato  nei forum e negli articoli giornalistici perchè molto specifico e ostico alla maggior parte degli utenti della strada, ma non per questo meno importante di altri per ottenere il risultato di una guida sicura e redditizia in pista.

Per chi vorrà comunque approfondire l’argomento, verranno in seguito pubblicati una serie di articoli tecnici con l’ausilio di esperti del settore, collaboratori, come sempre,di Corsidiguida.it.

Massimo Bracchi

CORSIDIGUIDA.IT e REAL BIKES presentano: i migliori interpreti della MOTOGP raccontati da GUIDO MEDA

La troupe di REAL BIKES e il BLOG di Corsidiguida.it, approfittando della pausa relax durante l’evento del 26 settembre  nella pista di Castelletto di Branduzzo, hanno intervistato il nostro istruttore GUIDO MEDA in merito alle caratteristiche di guida, ma non solo, dei migliori piloti della MotoGp del momento: Valentino Rossi, Casey Stoner, Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso.

Ecco il link del servizio:

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Qui il video integrale :

 

 

 

Gruppo di famiglia in un… interno.

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Si dice spesso: visto da dentro, all’interno di. Ebbene, nel caso dei commentatori televisivi, è proprio il caso di dirlo. E qui vi racconto perché. Siamo stati ospiti, durante le prove libere del venerdì, a Misano, dello staff di Mediaset Premium. Arrivato prestissimo (rigorosamente in moto) davanti i cancelli del paddock del Santamonica, a Misano Adriatico, e posteggiata moto, tuta  e casco grazie all’ospitalità dei simpatici residenti  attorno il circuito, maglietta “ufficiale” Corsidiguida.it, pass consegnato dall’amico Temporali,  e via, operativi all’interno di quel Continental Circus che piace tanto a tutti gli appassionati di motociclismo. Un saluto all’amico Carlo Luzzi, impegnatissimo nel box di Stoner: “sono stanchissimo, siamo partiti da Indianapolis ed eccoci qui, senza passare un attimo a casa”. Grande lavoro, al box Honda di Stoner, porte chiuse, quasi secretate, e Lui, l’australiano di ghiaccio, entra e esce velocemente, preceduto dalla moglie Adriana, che regala un sorriso ai tifosi in spasmodica attesa di un cenno del campione. Casey, concentratissimo, come una meteora entra e esce dal box senza alzare lo sguardo.

Mi sposto sul prato, in modo da vedere la curva del Carro, e la staccata alla curva del Tramonto. Le Ducati,  tutte, Pramac comprese (a proposito: ciao Capirex, sarai sempre nei nostri cuori!), sembra vogliano spaccare il mondo… ma le Honda filano via lisce, inesorabili come le Catana… inseguite dalle blu Yamaha di Spies e di Lorenzo. Il sole picchia forte. Rientro. Anzi, vado a trovare il buon Max Temporali, che sta allo stretto, in cabina, ma almeno lì c’è l’aria condizionata. Saluto e mi presento agli amici dell’hospitality Mediaset: Meda, il Reggio, Paolone e Porta. Mi appiccicano un “TV” sul pass e procedo deciso verso la cabina commentatori. Entro in punta di piedi e mi siedo accanto a Max  e a Giulio Rangheri, rispettivamente commentatore tecnico e speaker di Mediaset Premium: è bello e rassicurante sentire le voci dei commentatori con davanti i tempi in diretta. Con i vari monitor a disposizione non sfugge niente, vedo da varie angolazioni il nuvolone di fumo dalla Suzuki di Bautista, si rende partecipi gli spettatori davanti la tv di tutto quanto accade nel magico momento dei giri in pista dei campioni della MotoGP. Entra un ospite, ne parlerò in un successivo articolo, filmo e scatto qualche foto.

Visto da dentro, all’interno. Curiosamente, anche se, oggettivamente, in questo spazio ristretto, si vive l’evento in modo quasi virtuale, da remoto, quasi si fosse in un’altra parte del mondo e non a pochi passi dalla curva Misano, ti sembra, al contrario, di viverla solo qui, la realtà della gara. Con nella testa ancora quel paradosso, saluto Max e Giulio ed esco velocemente, vado verso il motorhome Ducati. Vale deve uscire, la folla è tanta, davanti  il motorhome con le insegne del 46, ed è tutta per lui, agli altri, restano le briciole, poco più. Le famigliole, papà, mamma e bimbi  tutti in tinta rosso-giallo con i gadget firmati 46 mi fanno tenerezza. Ti accorgi che quando si dice che buona parte del pubblico non va a vedere le gare ma Valentino Rossi, qualcosa di vero c’è. Il potere mediatico di quel numero magico è ancora forte, e tira molto.

Ancora un po’ tra i nostri beniamini, si saluta l’ultimo (ma solo per questione di tempi in gara): un simpatico Tony Elias claudicante che si trascina dietro una stangona con il pompon bianco e le orecchie da coniglio nere…almeno lui si ferma a salutare e a scambiare due chiacchere prima dei giri pomeridiani.

Mi siedo nella tribuna  proprio davanti l’entrata dei box. Da lì si vede l’uscita della curva Misano con tutte le 800 che impennano prima di percorrere il breve rettilineo del traguardo. Uno spettacolo.

Mi perdo ancora nei motorhome e nelle hospitality. Enormi baracconi, bellissimi e impossibili… saluto la compagnia e un Frankie Chili incontrato fortunosamente: “ormai sono fuori dall’ambiente del motomondiale, mi fa un po’ strano girare nel paddock…”.

Esco. Nella testa rumori, colori, visi conosciuti e meno, una grande emozione nel cuore, e la voglia di tornare. Come un mal d’africa.

Massimo Bracchi

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INDIANAPOLIS 2011: IL GIORNO PIU LUNGO

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Tutto si poteva ipotizzare.

Certamente che Stoner se ne andasse indisturbato imboccando decisamente quel viale del trionfo che ormai (in piena derapata, peraltro) sta percorrendo dall’inizio stagione.

Certamente che la crisi Ducati-Valentino si sarebbe palesata ancora di più.

Trascinando con sè lo stuolo di Ducati private.

Certamente che la Yamaha, con Lorenzo e Spies, rendendo l’anima (e vendendola, ove possibile) al diavolo, sarebbe stata l’unica “non-Honda” a lottare per la testa della corsa.

Ma che ci mettesse lo zampino la crisi delle gomme, per complicare ancora di più un giorno già complicato in partenza, nessuno l’avrebbe voluto.

Non il povero Simoncelli, in attesa di una firma importante per il 2012, ma nemmeno Hayden, davanti il pubblico di casa, con una Ducati che sembrava decisamente “in palla”.

E poi Simone Corsi, in Moto2, partito per vincere, finalmente, una bella gara, e Iannone,  e De Angelis

Oggi: 28 agosto 2011. Gran premio di Indianapolis, U.S.A..

Il giorno più lungo.

Massimo Bracchi

IL SORPASSO, ovvero, il sogno (di una notte) di mezza estate.

Teatro della vicenda: l’intrigante tracciato di Laguna Seca,

Protagonisti: il Mostro della laguna, ovvero il canguro mannaro dell’Australia e l’Ispanico, indomito cavaliere iberico.

Mi perdoni l’amico di Corsidiguida.it, Carlo Luzzi. Ma Devo usare l’espressione facciale dell’ingegnere di pista di Casey Stoner per commentare, “visto dai box” l’emblematica vicenda di mezz’estate, e qui, la tragedia shakespeariana, ci azzecca. E non poco.

PRIMA … Stoner dietro a Lorenzo

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DURANTE… non vorrà farlo? 

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DURANTE … lo sta facendo! 

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DOPO … l’ha fatto!

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La storia è conosciuta. L’episodio, anche.  Quello che non si è detto è: può un soggetto chiamato, a suo tempo, “Porfuera” subire un tale onta? Non c’è più religione. E forse nemmeno le mezze stagioni. Fatto sta che l’ispanico di belle speranze, cavaliere senza macchia e senza paura, se n’andava, bel bello, a spasso, su è giù dai rampini o cavatappi statunitensi, a cercar di cacciare il temutissimo citato mostro australiano, quando il fato volle che, a dispetto dei racconti di sorpassi fatti e presi (soprattutto presi, in laguna) il canguro, inaspettatamente tirasse fuori gli artigli e “por fuera” per ” Porfuera”, ti facesse fuori l’ispanico. Ti ha sfrisato la rossovestita del sol levante targata n.1, salutando tutta la compagnia su HRC (ma quanti sono?).

Detto ciò: e le stelle (tante, sono 46)?

Stanno a guardare.

Massimo Bracchi 

L’OPINIONE: PROFONDO ROSSO.

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Casey Stoner vs: ? A questo punto del campionato il vero avversario dell’australiano, ancora il favorito numero uno del mondiale MotoGP, che all’inizio della stagione non sembrava ben delineato, comincia ad affacciarsi, vuoi timidamente (Pedrosa) vuoi prepotentemente (Lorenzo). E lui che fa? Apre il gas da “gnorante” strapazza quel gioiello tecnologico che è la Honda guidandola come una…Ducati. Ma la giapponese è più delicata, non accetta la forza bruta. Si ribella. Gentilmente, elegantemente. Ma si ribella. Certo è che la rossa non fa più paura. Ma non solo sportivamente parlando. Le polemiche che, in mancanza di riferimenti tecnici interessanti, facevano discutere animatamente i pro e i contro il binomio Rossi-Ducati, lentamente, ma inesorabilmente, stanno calando, segno che il dottore fa sempre meno notizia, nel pur esiguo numero di partecipanti alla MotoGP. E questo non può che far bene, al nostro sport. E a Rossi stesso: nella tranquillità si lavora meglio. Abbiamo già parlato di Lorenzo, campione uscente, ma che, in realtà, non ha nessuna intenzione di uscire veramente dalla lotta del titolo, anzi… E poi Pedrosa: se non fosse per una sua endemica sf…ortuna attaccata al c…odone della sua Honda,  sarebbe certamente il suo anno di riscatto. Comunque il campionato è lungo. Spies e Simoncelli? Piccoli campioni crescono, ma devono, appunto, crescere, almeno di continuità. Il Dovi è il solito professionista che, a detta di molti, manca del guizzo finale. Non sono d’accordo, la classe c’è, e anche la grinta. Il punto è che la concorrenza è ad altissimo livello, ma lui è sempre, comunque lì, non molla mai. “ Ma con la moto uguale a…” Suvvia, è un concetto troppo semplicistico, sarebbe come dire che Lorenzo, a parità di moto è più bravo di Spies in assoluto. Ridicolo. Torniamo a Vale. Parliamone. Parliamo di Rossi e della Rossa. Anzi, no, non parliamone più. La coppia che doveva stupire il mondo delle corse ha raggiunto l’obiettivo. Ma non in senso positivo. E il ducatista normodotato soffre. A volte in silenzio, perché la speranza, come si dice, è l’ultima (ma proprio l’ultima) a morire…  e come in un film di Dario Argento, aspettiamo con trepidazione (e un po’ di timore) che venga svelato il rosso-mistero, forse alla fine del campionato.

Massimo Bracchi

 

LE INTERVISTE DI BLOG.CORSIDIGUIDA.IT: CARLO LUZZI, L’INGEGNERE DEI CAMPIONI DELLA MOTOGP

carlo luzzi,corsidiguidaCarlo Luzzi, in esclusiva per il nostro blog, racconta i segreti, le caratteristiche, ma anche i retroscena umani dei grandi campioni della motogp come Edwards, Dovizioso, Lorenzo e “Canguro Mannaro” Stoner. Notizie e curiosità viste da una parte un po’ inedita, vale a dire da uno dei più grandi tecnici del momento nel motomondiale. Dopo aver seguito Lorenzo fino al titolo mondiale, con la Yamaha, nel 2011 Carlo Luzzi è passato al team HRC Honda, accanto proprio a Casey Stoner.

Max Temporali, commentatore mediaset per la motogp, ha chiesto a Carlo Luzzi le sue impressioni in merito alla stagione mondiale 2011, soffermandosi sulle qualità umane ma anche sui difetti caratteriali del campione australiano. Sentiamolo dunque, in religioso silenzio…

 Massimo Bracchi