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BLOG-GALLERY – Danilo Petrucci: The Rain Man!

D71_9895 Troppo facile l’accostamento con il celebre film del 1988 diretto da Barry Levinson con la formidabile coppia di attori Cruise/Hoffman, si direbbe, ma tant’è… come definire un capolavoro come il secondo posto di Danilo Petrucci nell’ultimo gran premio di Silverstone in terra inglese? Consegnato alla storia.

Tutto è stato scritto e altro si scriverà sull’impresa del nostro Petrux. Noi vogliamo omaggiare il valente pilota con questa gallery inedita ed esclusiva, un Danilo Petrucci nella veste di istruttore durante gli eventi Corsidiguida.it/Motorace: paziente, professionale, competente ma sempre, comunque e fortemente….veloce!

Web-reporter and photographer: Massimo BracchiD71_9888 D71_9716 D71_0327 D71_0021 D71_9895 D71_9899 D71_1274  D71_0745D71_0018

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A Corsidiguida.it inizio scoppiettante della stagione 2013: Mattia Pasini e Claudio Corti tra le fila dei nostri istruttori!

Chi è già nostro fan della pagina Facebook oppure ci segue su Twitter, ne è a conoscenza: nel 2013 faranno parte del nostro staff quali istruttori in pista, due nomi di spicco della generazione “rampante” dei giovani piloti italiani: Mattia Pasini e Claudio Corti. Il primo impegnato in Moto2, mentre il secondo correrà in MotoGP nel difficile e combattuto settore delle CRT.

Conosciamoli un po’ meglio da vicino, in attesa di interviste e servizi esclusivi che, come sempre, il blog di Corsidiguida.it riserva ai propri lettori.

Cominciamo con Mattia Pasini.

Classe 1985, Inizia la sua carriera di pilota nel motomondiale guidando un’Aprilia 125 R, in compagnia di un illustre compagno di squadra, udite-udite, quel Roberto Locatelli, campione del mondo 2000, che ritroverà in corsidiguida.it quest’anno in veste di Direttore tecnico dei nostri corsi: una simpatica e fortunosa rimpatriata, dunque. Proseguendo nel corso degli anni, il nostro Mattia, con alti (due splendide vittorie consecutive nel 2007 con l’Aprilia RS) e bassi (la sfortuna ci vede sempre benissimo) gareggia in 125 fino al 2008, dove passa di categoria correndo in 250 (sempre con Aprilia) e vincendo, attenzione, la prima gara d’esordio in Qatar! Ma la sfortuna, inforcati gli occhiali, gli impedisce di conquistare un mondiale, quello del 2009, che viene ricordato per l’epica battaglia con il grande e indimenticato Simoncelli nel gran premio di Italia bagnato al Mugello, vinto con il coltello tra i denti da Pasini stesso.

E siamo nella storia recente: il campionato Moto2 lo vede impegnato, insieme al nostro Simone Corsi, a partire dal 2010, fino ad oggi, con qualche apparizione sporadica in motogp. Il 2013 appena iniziato potrebbe essere l’anno del riscatto… incrociando le dita! Forza Mattia!

Mattia Pasini a Losail (fonte www.motogp.com)

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Claudio Corti, nato nel 1987, pilota talentuoso, dopo brillanti risultati nei campionati Superstock, inizia la sua avventura mondiale in Moto2 nel 2010, dove si fa notare per le aggressive doti di guida, soprattutto in condizioni di pista bagnata, che però gli impediscono di concretizzare al meglio le indiscusse capacità tecniche. Dopo una “comparsata” in SBK, NEL 2012, gli viene proposto un ingaggio in MotoGP, favorendo così quel passaggio di categoria che, nel corso del 2013, viene concretizzato all’interno delle CRT, classe nella.. classe, che appare sempre più il futuro delle competizioni negli anni a venire, sulla scia delle Moto2.

Claudio Corti impegnato nel Qatar (fonte www.motogp.com)

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In bocca al lupo ai nostri due piloti per l’imminente appuntamento al Quatar, che è iniziato proprio oggi sul circuito di Losail. Se Assen è, o forse era l’università della moto, certamente Losail è un “test di ingresso” impegnativo per procedere oltre nel difficile ed entusiasmante mondo del mondiale moto.Noi li seguiremo con attenzione, così come seguiremo Simone Corsi e Alex De Angelis, impegnati anch’essi sull’impegnativo circuito degli Emirati arabi, dove, unico al mondo, si corre in notturna con l’illuminazione artificiale.

BLOG REPORTER: Massimo Bracchi

 

L’OPINIONE: PROFONDO ROSSO.

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Casey Stoner vs: ? A questo punto del campionato il vero avversario dell’australiano, ancora il favorito numero uno del mondiale MotoGP, che all’inizio della stagione non sembrava ben delineato, comincia ad affacciarsi, vuoi timidamente (Pedrosa) vuoi prepotentemente (Lorenzo). E lui che fa? Apre il gas da “gnorante” strapazza quel gioiello tecnologico che è la Honda guidandola come una…Ducati. Ma la giapponese è più delicata, non accetta la forza bruta. Si ribella. Gentilmente, elegantemente. Ma si ribella. Certo è che la rossa non fa più paura. Ma non solo sportivamente parlando. Le polemiche che, in mancanza di riferimenti tecnici interessanti, facevano discutere animatamente i pro e i contro il binomio Rossi-Ducati, lentamente, ma inesorabilmente, stanno calando, segno che il dottore fa sempre meno notizia, nel pur esiguo numero di partecipanti alla MotoGP. E questo non può che far bene, al nostro sport. E a Rossi stesso: nella tranquillità si lavora meglio. Abbiamo già parlato di Lorenzo, campione uscente, ma che, in realtà, non ha nessuna intenzione di uscire veramente dalla lotta del titolo, anzi… E poi Pedrosa: se non fosse per una sua endemica sf…ortuna attaccata al c…odone della sua Honda,  sarebbe certamente il suo anno di riscatto. Comunque il campionato è lungo. Spies e Simoncelli? Piccoli campioni crescono, ma devono, appunto, crescere, almeno di continuità. Il Dovi è il solito professionista che, a detta di molti, manca del guizzo finale. Non sono d’accordo, la classe c’è, e anche la grinta. Il punto è che la concorrenza è ad altissimo livello, ma lui è sempre, comunque lì, non molla mai. “ Ma con la moto uguale a…” Suvvia, è un concetto troppo semplicistico, sarebbe come dire che Lorenzo, a parità di moto è più bravo di Spies in assoluto. Ridicolo. Torniamo a Vale. Parliamone. Parliamo di Rossi e della Rossa. Anzi, no, non parliamone più. La coppia che doveva stupire il mondo delle corse ha raggiunto l’obiettivo. Ma non in senso positivo. E il ducatista normodotato soffre. A volte in silenzio, perché la speranza, come si dice, è l’ultima (ma proprio l’ultima) a morire…  e come in un film di Dario Argento, aspettiamo con trepidazione (e un po’ di timore) che venga svelato il rosso-mistero, forse alla fine del campionato.

Massimo Bracchi