INDIANAPOLIS 2011: IL GIORNO PIU LUNGO

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Tutto si poteva ipotizzare.

Certamente che Stoner se ne andasse indisturbato imboccando decisamente quel viale del trionfo che ormai (in piena derapata, peraltro) sta percorrendo dall’inizio stagione.

Certamente che la crisi Ducati-Valentino si sarebbe palesata ancora di più.

Trascinando con sè lo stuolo di Ducati private.

Certamente che la Yamaha, con Lorenzo e Spies, rendendo l’anima (e vendendola, ove possibile) al diavolo, sarebbe stata l’unica “non-Honda” a lottare per la testa della corsa.

Ma che ci mettesse lo zampino la crisi delle gomme, per complicare ancora di più un giorno già complicato in partenza, nessuno l’avrebbe voluto.

Non il povero Simoncelli, in attesa di una firma importante per il 2012, ma nemmeno Hayden, davanti il pubblico di casa, con una Ducati che sembrava decisamente “in palla”.

E poi Simone Corsi, in Moto2, partito per vincere, finalmente, una bella gara, e Iannone,  e De Angelis

Oggi: 28 agosto 2011. Gran premio di Indianapolis, U.S.A..

Il giorno più lungo.

Massimo Bracchi

SIMONE CORSI: QUASI POLE!

Parafrasando una celebre frase del non dimenticato Nicolò Carosio, storico cronista del pallone, si può certamente dire che Simone ha fatto veramente una “quasi pole” sul circuito di Indianapolis. Miglior tempo praticamente da subito, ha aspettato gli ultimi minuti per difendere la propria leadership, minacciata dal campioncino spagnolo Marc Marquez, in grande forma sul difficile e scivoloso circuito statunitense. Purtroppo la scelta non si è rivelata azzeccata, o meglio, un pelo di sfortuna ( due-tre curve dietro allo spagnolo Torres, non certo un fulmine di guerra) ha leggermente attardato il nostro pilota nell’ultimo giro utile, prima della bandiera a scacchi, permettendo così, allo spagnolo, di ottenere una pole agguantata sul filo dei millesimi. Tutto comunque fa ben sperare per la gara di domani, Marquez e Iannone permettendo, visto che Bradl, almeno oggi,  sembra caduto in piena crisi, mentre il nostro Alex De Angelis è apparso leggermente sottotono, aggrappato ad una, peraltro più che dignitosa, decima posizione sulla griglia.

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Corsidiguida.it porge il proprio saluto a CLAUDIO CASTIGLIONI

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Oggi, 17 agosto 2011, a 64 anni, ci ha lasciato Claudio Castiglioni. Tutto il web motociclistico ricorda, in questa giornata, la figura di  colui che è stato l’artefice della rinascita di uno dei più prestigiosi marchi dell’industria motociclistica italiana: la MV Agusta.

Tutto il team di Corsidiguida.it, ricordando la fruttuosa e costante  collaborazione tra la nostra organizzazione ed MV Agusta, esprime la propria solidarietà, in questo momento particolare, a tutta l’azienda e in particolare al figlio Giovanni.

M.B.

IL TEMPO DELLE RIVINCITE

Archiviato… insomma, passato, finito, il gran premio della Repubblica Ceca, ed ecco, subito, si fanno alcuni bilanci. E noi non facciamo eccezione, perché sicuramente, oggi, è più che mai il tempo delle rivincite.

Rivincita della Casa dall’Ala dorata. Che ha saputo risollevarsi da una crisi di astinenza da campione del mondo compiendo scelte oculate e vincenti. Non parlo solo di piloti, naturalmente. Le corse si vincono anche dai box, giusto Carlo? (ing. Carlo Luzzi, team Honda HRC n.d.r.)

Rivincita del campione australiano, che ha saputo cancellare definitivamente le troppe ombre che avevano, con estrema facilità, gettato su di lui frettolosi giornalisti e tifosi che saltano solo sul carro del vincitore del momento (gli stessi, forse, che oggi lo idolatrano).

Rivincita di chi ha creduto nella formula della moto2. Puntando, ottimisticamente,  sul bicchiere mezzo pieno, e vincendo su tutta la linea. Spettacolo compreso.

Rivincita… del nostro Sic. Oggi più che mai Super, che vuol far vedere che non è così…  inguaribilmente disattento e irruente, anche a costo di bussare sul codone dell’avversario prima di superarlo.

E la Ducati?

Questione di fortuna, e  la fortuna è…Ceca!

Carlo Luzzi seminascosto alle spalle di Stoner prima della partenza            Sempre il nostro Carlo durante un’intervista condotta da Max Temporali27+casey+stoner,+motogp_2_original.jpgDSC00047.JPG

 

 

 

 

 

 

Ma voltiamo pagina, e parliamo dei nostri “pupilli”, ovvero dei nostri due istruttori di punta in Corsidiguida.it .

Noi l’avevamo già scritto. Alex De Angelis l’ha detto chiaramente: la Motobi difetta di motore. Comunque il nostro Alex ha prodotto una gara splendida e aggressiva, vendendo cara la pelle, per così dire, ai rampanti ( ai limiti della correttezza, alle volte) protagonisti della moto2, Superiannone in testa. Un podio negato per poco. Ma un terzo posto in classifica generale che fa ben sperare per il futuro del simpatico Alex.

Nono posto nella gara di Brno, e quinto posto (con lo stesso punteggio di Iannone, quarto) in classifica, per il sempre coriaceo e veloce Simone Corsi, che dimostra, una volta di più, di essere il pilota di riferimento per il team IodaRacing.

Forza ragazzi! Da parte nostra vi aspettiamo ansiosi ai nostri corsi che inizieranno a settembre, carichi, motivati e con tante esperienze ed emozioni da raccontare.

Massimo Bracchi

             Alex De angelis in bagarre con Marquez e Luthi                                                                Simone Corsi in un’immagine di repertorio        

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IL SORPASSO, ovvero, il sogno (di una notte) di mezza estate.

Teatro della vicenda: l’intrigante tracciato di Laguna Seca,

Protagonisti: il Mostro della laguna, ovvero il canguro mannaro dell’Australia e l’Ispanico, indomito cavaliere iberico.

Mi perdoni l’amico di Corsidiguida.it, Carlo Luzzi. Ma Devo usare l’espressione facciale dell’ingegnere di pista di Casey Stoner per commentare, “visto dai box” l’emblematica vicenda di mezz’estate, e qui, la tragedia shakespeariana, ci azzecca. E non poco.

PRIMA … Stoner dietro a Lorenzo

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DURANTE… non vorrà farlo? 

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DURANTE … lo sta facendo! 

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DOPO … l’ha fatto!

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La storia è conosciuta. L’episodio, anche.  Quello che non si è detto è: può un soggetto chiamato, a suo tempo, “Porfuera” subire un tale onta? Non c’è più religione. E forse nemmeno le mezze stagioni. Fatto sta che l’ispanico di belle speranze, cavaliere senza macchia e senza paura, se n’andava, bel bello, a spasso, su è giù dai rampini o cavatappi statunitensi, a cercar di cacciare il temutissimo citato mostro australiano, quando il fato volle che, a dispetto dei racconti di sorpassi fatti e presi (soprattutto presi, in laguna) il canguro, inaspettatamente tirasse fuori gli artigli e “por fuera” per ” Porfuera”, ti facesse fuori l’ispanico. Ti ha sfrisato la rossovestita del sol levante targata n.1, salutando tutta la compagnia su HRC (ma quanti sono?).

Detto ciò: e le stelle (tante, sono 46)?

Stanno a guardare.

Massimo Bracchi