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COME “RIMANERE IN SELLA” SALVANDO I GOMITI? TE LO SPIEGA MATTIA PASINI

Oggi, se non sfiori (o tocchi, a seconda) il gomito in curva, praticamente non sei nessuno. Almeno nel motomondiale.

Sicuramente quanto sopra detto, non riguarda noi comuni utenti della pista, ma un bello “stil novo” che ci consenta un completo controllo della nostra moto nelle curve più impegnative, ci interessa, eccome, anche perché, prese le dovute distanze, ciò che si impara in pista, si porta, parlando di sicurezza di guida, su strada, perchè, in strada, i nostri gomiti li dobbiamo invece salvare da qualsiasi contatto sull’asfalto, giusto?

Ecco quindi che noi di Corsidiguida.it, attenti come sempre alla sicurezza dei nostri allievi, abbiamo pensato bene di dedicare nel nostro programma trasmesso ogni sabato alle ore 21 e 30 sul canale 249 del digitale terrestre di DINAMICA CHANNEL, uno spazio alla guida sportiva su pista, invitando uno dei nostri istruttori, il talentuoso Mattia Pasini impegnato nel mondiale Moto 2, a spiegare visivamente come adottare la posizione in sella più corretta e redditizia, tutto questo sotto l’occhio attento, microfono in mano e telecamera al seguito, di Franco Bobbiese, già conduttore storico del motomondiale in TV.

Non avete la possibilità di vederlo? Niente paura, il vostro blogger vi ha messo a disposizione un video, meno professionale tecnicamente, ma ugualmente efficace, dove trovate tutto, ma proprio tutto, su quanto detto da Mattia Pasini durante il nostro corso in pista.

 

Nelle foto, invece, potete vedere un Pasini impegnato tra i cordoli della pista di Castelletto di Branduzzo (PV) non con una supersport dell’ultima generazione, ma alla guida di un mezzo con ridotta potenza, nello specifico un’Honda CRF 150 monocilindrica 4 tempi, messa a disposizione dal nostro simpatico “Gigi” (che salutiamo cordialmente), a dimostrazione che la classe di un pilota non si misura con il mezzo utilizzato, quindi: poche scuse e “dai de gas”, ginocchio (e gomiti) a terra ma… sempre in pista e sempre in sicurezza con Corsidiguida.it!

WEB REPORTER: Massimo Bracchi

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Esclusivo a Corsidiguida.it: i piloti del mondiale Moto 2 Simone Corsi e Mattia Pasini provano le Formula Predator.

Chi segue da tempo i nostri eventi sa che durante la pausa dei corsi moto le due ruote, in pista, diventano…quattro. Le nostre accattivanti “formuline 1” rompono il silenzio improvviso calato sul circuito, guidate da due driver d’eccezione: i piloti del mondiale Moto2 Simone Corsi e Mattia Pasini, reduci della sofferta trasferta motomondiale del Qatar.

 Mattia Pasini e Simone Corsi (rispettivamente a sinistra e a destra nella foto) posano con la nostra Formula Predator

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Le Formula Predator sono auto destinate esclusivamente alla pista, con le quali si può testare le proprie reali capacità di guida, prive come sono di qualsiasi controllo elettronico che possa entrare a correggere eventuali errori di guida. Detto questo, rimando ai nostri articoli precedenti per una più  approfondita conoscenza della vettura.

 

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Torniamo ai nostri due piloti che non si sono fatti certo pregare per infilarsi nello stretto abitacolo della nostra vettura e inanellare giri dopo giri, prendendo man mano confidenza col mezzo e cercare anche il tempo sul giro.

Pasini, new entry in Corsidiguida.it, al suo primo approccio con le Predator, si è dichiarato entusiasta della piccola monoposto motorizzata Honda, dimostrando  precisione e costanza nella guida al limite, senza sbavature ed incertezze: una nuova carriera da valutare per il nostro pilota del mondiale Moto2?

Simone Corsi, già a conoscenza delle potenzialità delle Predator, ha potuto effettuare solo pochi giri per problemi di assetto nella vettura, ma l’appuntamento è per il prossimo corso in pista, dove cercherà di abbassare il tempo di Mattia.

 Il nostro responsabile auto assiste i due piloti durante le prove

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Nei video qui sotto potete vedere e sentire le nostre predator in azione in pista:

 

Appuntamento a maggio, dunque, durante l’evento del 22 a Corsidiguida.it per una ulteriore “sfida” dei nostri campioni sulle 4 ruote delle nostre Predator!

 

WEB REPORTER: Massimo Bracchi

 

Noriyuki Haga operato con successo dal responsabile medico di Corsidiguida.it Marco Franchini

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Tutto si può dire o scrivere di Nori Haga, ma sicuramente nessuno può negare che il simpatico fuoriclasse giapponese sia rimasto nei cuori degli appassionati del mondo SBK, vuoi per il suo carattere irruente che per l’estrema generosità che da sempre ha caratterizzato la sua carriera, costellata di alti e bassi, durante la  lunga avventura del mondiale SBK, GP 500 e MotoGP.

Nel 2012 ha tentato, con scarsi risultati, per la verità, l’avventura del campionato inglese con il team Swan Yamaha (vedi la foto in apertura), e nell’ultimo appuntamento del mondiale MotoGP, a Valencia, ha tentato un avvicinamento al mondiale SBK per il 2013, tramite Francis Batta del neonato team Ducati Alstare, ma, come compagno di Carlos Ceca, è stato preferito il più giovane, meno impegnativo e certamente promettente Ayrton Badovini.

Ma il nostro campione non demorde, e per essere in forma smagliante per la prossima stagione, ha scelto un team di medici e professionisti altamente qualificati per effettuare  la rimozione di una placca e 6 viti dall’ulna destra (l’ulna è una delle 2 ossa dell’avambraccio) posizionata nella porzione terminale dell’avambraccio appena prima del polso.

Il dott. Marco Franchini, che ci onoriamo di avere quale responsabile medico presso Corsidiguida.it, ha operato Nori Haga con un’’intervento durato 50 minuti e che ha presentato una discreta difficoltà nella rimozione della placca che era tenacemente adesa all’osso. Questo l’elenco completo del team che ha brillantemente collaborato con il nostro Franchini:

  • 2° chirugo: dott. Riccardo Ghezzi
  • anestesista: d.ssa Chiara Gamberoni
  • infermiera ferrista:Giuseppina Biffi
  • infermieri di sala operatoria: Luca Bisignani e Corrado Italiano
  • tecnico radiologo: Giampiero Greta

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Noriyuki Haga e, alla sinistra nella foto, il dott. Marco Franchini

Un grande “in bocca al lupo” da parte del  team di Corsidiguida.it  a Noriyuki Haga per la prossima stagione del  mondiale SBK e un plauso al nostro responsabile medico Marco Franchini per l’ottimo lavoro svolto.

WEB REPORTER: Massimo Bracchi

VISTE A CORSIDIGUIDA.IT – la regina dei due tempi… (purtroppo) andati: la YAMAHA RD 350.

1972, circuito del Nürburgring. Un pilota al suo secondo anno nel motomondiale, classe 350, pone con perentoria autorità, le sue ruote davanti a sua maestà Giacomo Agostini in sella alla regina di tutte le piste, l’MV Agusta 350 3 cilindri 4 tempi.

Lo stile del pilota che veniva dal nord, un vichingo di 25 anni con in tasca una laurea in ingegneria meccanica, è insolito, aggressivo, vincente. La moto, bianca e rossa, emetteva un sinistro (per gli avversari) sibilo, tradendo la poco nobile origine dei fumosi e semplici due tempi. Un binomio micidiale, da paura.

Il pilota si chiamava Jarno Saarinen. La moto era la Yamaha 350 2T due cilindri.

Era iniziata l’era vincente dei due tempi.

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Il mondiale moto, fino agli anni ’70-80 era l’anticamera della produzione sportiva su strada, quindi Yamaha decise di commercializzare quel fulmine di guerra producendo a partire dal 1973 (se consideriamo anche la serie A) fino al 1995, quella che fu considerata, a ragione, “la” due tempi di media cilindrata (allora le 350 erano considerate tali) per antonomasia: la Yamaha RD 350 2T.

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Quindi, ecco che, dopo la mitica 500 4 cil. (della quale abbiamo diffusamente parlato in un precedente articolo) a Corsidiguida.it si presenta la sorella minore, portata in pista dal nostro corsista Claudio, che ha scelto il nostro evento per affinare la guida su un mezzo impegnativo come la favolosa RD 350 2T.

Doveroso, a questo punto, pubblicare la scheda tecnica della moto oggetto del nostro articolo, in produzione intorno al 1986/88  completata con  le personalizzazioni effettuate dal nostro Claudio per poterla, con sicurezza, portare in pista.

La foto della Yamaha 350 RD del 1988 (con motore 1986) di Claudio.

yamaha rd 350

 

MOTORE
Due tempi, due cilindri paralleli, raffreddato a liquido.

Alesaggio e corsa mm 64 x 54; cilindrata totale 347 cc. Rapporto di compressione 6:1, potenza max. 63 cv a 9.000 giri; coppia max. 5.0 Kgm a 9.000 giri. Ammissione lamellare.

Due carburatori Mikuni SS da 26 mm identificati con la sigla 1UA 00. Lubrificazione automatica separata tipo Autolube; lubrificazione cambio tramite pompa trocoidale. Accensione elettronica a scarica capacitiva (CDI modello QAB49 Nippon Denso). Avviamento a pedivella sul lato destro.
IMPIANTO ELETTRICO
Tensione di funzionamento 12 Volt Generatore: alternatore da 190 Watt. Batteria da 12 V, 5.5 A/h. CAndele: NGK BR9ES distanza tra gli elettrodi 0,7-0,8 mm.
TRASMISSIONI
Primaria ad ingranaggi a denti elicoidali, finale a catena.

Frizione multidisco in bagno d’olio. Cambio a sei marce.

Finale: Corona 39 denti; pignone 17 denti.
CICLISTICA
Telaio a doppia culla chiusa, in tubi di acciaio a sezione tonda; Forcellone posteriore in acciaio a sezione tonda; Interasse 1385 mm, inclinazione cannotto 27°, avancorsa 96 mm; Forcella teleidraulica non regolabile, con steli da 32 mm ed escursione 140 mm, olio SAE 10W quantità 282 cm3 per stelo. Pressione dell’aria all’interno degli steli: standard 0,4 bar, aumentabile fino a 1,2 bar massimo. Sospensione posteriore New Monocross, escursione ruota 100 mm.  Freno anteriore a doppio disco da 267 x 5 mm con pinze flottanti a doppio pistoncino; posteriore a disco diametro 267 x 5 mm. Olio freni DOT 3 o SAE J1703. Ruote in lega a tre razze sdoppiate tangenziali con canale anteriore da 2,15×18; posteriore 2,50×18. Pneumatici: ant. 90/90-18 51H, posteriore 110/80-18 58H.
RIFORNIMENTI
Serbatoio carburante lt. 17 di cui 5 di riserva; serbatoio olio lubrificazione separata lt. 1.6; olio cambio lt. 1.7 SAE 10W30; liquido refrigerante lt. 1.5 (50% antigelo – 50% acqua demineralizzata); serbatoio di riserva 215 cm3. Apertura completa termostato a 85°C.
DIMENSIONI E PESO
Lunghezza 2.095 mm, larghezza 700 mm, altezza 1190 mm,

altezza sella 790 mm, altezza minima da terra 165 mm. Peso a secco kg 159.

 

Queste le modifiche effettuate:

Codone e carena come da Supertrophy dell’epoca. Grafica che riprende i colori della mia scuderia RE2000 (ex Lombardini RE).
– Eliminato tutta la parte elettrica relativa a fari, frecce, fanalino di coda, claxon ecc.
– Marmitte Jolly Moto prima versione.
– Getti del massimo da 240.
– Monoammortizzatore Gubellini.
– Forcelle originali con molle e pompanti modificati.
– Pinze e dischi originali ma con pastiglie sinterizzate da corsa, pompe originali revisionate e con tubi in treccia.
– Pneumatici da gara per moto d’epoca (110/18 ant. e 130/18 post.)
Tutto il resto è strettamente di serie per partecipare al nostro Yamaha RD-Series Supertrophy. Ovvio tutta la moto è stata smontata, cambiati cuscinetti, tubazioni, bulloneria importante ecc. ripulita e rimontata. Serbatoio pulito e rifatto con Tankerite, e riempito di spugna come da regolamento FIM.

 

yamaha 350 RD

 

Per chi volesse approfondire la propria conoscenza con le due tempi storiche della casa di Iwata, eccovi il collegamento con il sito Che si distingue per le attività sportive legate alle Yamaha RD rinnovando, in questo modo, il ricordo di quegli anni, per alcuni versi irripetibili.

A prestissimo un gustoso e interessante report, dello stesso Claudio, sulla sua partecipazione all’evento di Corsidiguida.it, nel quale pubblicheremo altri interessanti dati tecnici e curiosità relativi alle mitiche Yamaha 2T portata in pista a Castelletto di Branduzzo. STAY TUNED!

WEB REPORTER: Massimo Bracchi

AMARCORD – Una vita da mediano: Paolo “Gasolio” Casoli si racconta – un’esclusiva di Corsidiguida.it.

E’ così, che ci volete fare. Sarà il periodo feriale, saranno gli scarsi risultati degli italiani in Motogp, sarà che i ducatisti viaggiano spesso con la memoria ( a qualcosa ci si deve pur aggrappare…)per ritrovare antichi fasti, che mi sono imbattuto, sul web, in un vecchio articolo di SuperWheels (la parte “corsaiola” della rivista Motociclismo) dedicato al campione Supersport del 1997 Paolo Casoli, in sella alla Ducati 748, dove si racconta, con fare scherzoso e “irriverente”  del come e perchè  il nostro “Gasolio” diventò un uomo nuovo (e migliore) dopo il terribile incidente accorsogli  a Valencia il 13 novembre 2002, incidente che costò a Paolo, oltre a un grave trauma cranico, il ritiro definitivo dalle corse.

Paolo Casoli durante la gara di Monza nel mondiale supersport del 2000 in sella alla Ducati 748gasolio,paolo casoli,ducati 748,monza,supersport,sbk,corsidiguida.it

 

Qui il link dell’articolo: http://www.superwheels.net/gasolio-una-botta-fortunata-una-storia-vera. Ma sarà proprio vero? Bene, mi sono detto, non mi resta che chiederlo direttamente all’interessato.

Eccovi quindi l’intervista completa, rilasciata in un momento di relax durante uno dei nostri eventi di Corsidiguida.it, durante la quale il nostro simpatico e disponibile Gasolio, risponde “a cuore aperto” alle nostre domande.

WEB REPORTER: Massimo Bracchi

 

LE “MAZZATE” DI MARCO LUCCHINELLI – in esclusiva a CORSIDIGUIDA.IT

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E’ così: irrefrenabile e clamorosamente vintage, Marco Lucchinelli, campione del mondo classe 500 nel 1981, istruttore a Corsidiguida.it , che  tante ne sa. E tante ne spara. Di mazzate:  la Ducati in MotoGP che si perde in meandri di sperimentazioni  telaistiche; il Valentino nazionale che non vince più e aspetta che sia invece  la moto, appunto, vincente;  lo staff dirigenziale Ducati… i difetti cronici di certe moto e i pregi di talaltre, esprimendo la propria contrarietà nei confronti dell’attuale eccessiva “invasione” dell’elettronica nelle moto e nelle auto, togliendo così il gusto della guida, ma anche consentendo ad un utente poco esperto un comportamento in strada pericoloso,  perché troppo aiutato, in una guida sportiva, dai vari dispositivi di supporto elettronico. Non mancano considerazioni sui campioni del presente, come Melandri , e del recente passato, come Troy  Bayliss, indimenticato campionissimo della SBK, ancora idolo incontrastato e insostituibile dei ducatisti, del quale il nostro Lucky ha una grandissima stima, descrivendone le innate, grandissime doti di guida. Poi, la Storia del motociclismo sportivo, quello con la “s” maiuscola appunto: i campioni del passato, “Fast” Freddie Spencer, su tutti, un vero marziano venuto dagli USA per portare una ventata di novità nel modo di guidare le moto da GP, capace di vincere nello stesso anno, il 1985, i due mondiali più abiti: la 250 e la 500 con la Honda;  poi, aneddoti curiosi su Randy Mamola, il funambolo statunitense che ha raccolto poco ma dato molto alla 500 GP; Michael “Mick” Doohan, che con il comando del freno posteriore posizionato sotto la leva della frizione, a sinistra sul manubrio, a seguito del pauroso incidente di Assen nel ’92 (salvato in extremis dal dott. Costa), ha vinto cinque mondiali… Insomma, una miniera di informazioni da ascoltare a bocca aperta nelle pause a Corsidiguida.it. Uno spettacolo nello spettacolo da vivere con intensa emozione.

A dimostrazione di quanto detto, vi propongo una chiacchierata del Lucky in compagnia del commentatore sportivo di Italia 2 Mediaset Max Temporali, nostro direttore operativo e del Dott. Marco Franchini della clinica mobile, nostro responsabile medico.

A seguire una bella PHOTOGALLERY del nostro campione che contiamo tutti di incontrare nuovamente il 23 luglio a Corsidiguida.it, buona visione.

WEB REPORTER: Massimo Bracchi

 

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L’opinione: MUGELLO, O CARO…

Come nello splendido duetto della Traviata di Giuseppe Verdi, La pista del Mugello, quasi una Parigi (motociclisticamenteparlando) incastonata nelle splendide colline toscane, ecco mi appare, illusoria e fatale. Un copione già visto, il carrozzone milionario del motomondiale sbarca in Italia, condito da speranze e, appunto, pie illusioni che qualcosa possa, finalmente, cambiare le sorti di una asfittica Motogp che stenta ad entusiasmare gli animi dei sempre attenti e fedeli appassionati provenienti da tutta Europa.

OK, direte, ma Iannone, “il pompiere di Viggiù” rossovestito e il rinato/redivivo Fenati dove li mettiamo? Nel genio italico. Non so altrimenti dove. Ma le nostre rosso-anemiche non girano proprio. Valentino attendista, Hayden pavido guerriero… Ci rimane un Rag. Dovizioso che, pur con la sua innegabile bravura, pervicacia e precisione di guida, non riesce ad infiammare più di tanto gli animi degli appassionati italiani raccolti sulle colline antistanti il circuito.

Così, aggirandomi nella calura del rumoroso catino toscano, tra hospitality auto-celebrative e meccanici indaffarati (loro sì che si guadagnano la pagnotta!), tra controlli asfissianti (mancava solo il cartellino per i bagni…) e un apparente Stato di polizia (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Guardia Forestale, Vigilantes… manca qualcuno?) rimuginavo la giornata che volgeva al termine, piena di aspettative, ma avara di risultati. Saluto qualche amico, mi si apre il cuore a rivedere alcune “vecchie glorie”, vedo un capannello di gente all’uscita del box Yamaha: chi aspettano? Ecco, il divo del momento, giustamente osannato, esce indossando ancora la tuta di pelle blu: Jorge Lorenzo, il dominatore del GP d’Italia 2012. Si avvicina, con un grande sorriso, disponibile e paziente. Ha l’età di mio figlio, è già un divo, ma il cuore si allarga, a vederlo così spontaneo, come devono essere i giovani della sua età. Mi sei piaciuto Jorge, da oggi hai un fan in più.

Concludo con una breve riflessione: il motociclista, il comune appassionato, in questo apparentemente dorato mondo, dove viene collocato? tra i polli da spennare o dove? Me lo chiedo e lo chiedo a voi, amici del blog. Per quanto mi riguarda sarò felice di ritrovare, il 23 luglio, lo staff di Corsidiguida.it, per una vera giornata tra appassionati, dove la vecchia gloria e il campione in attività si mescola e si amalgama con il comune utente della strada, che è poi, infine, quello che fa girare tutta la baracca.

Dimenticavo: un plauso a Sportmediaset, e a tutto lo staff di giornalisti che ci fanno vivere giornate indimenticabili sui nostri schermi di casa, un sentito grazie all’amico Max Temporali, ma anche a Alberto Porta, e a chi in Sport Mediaset ha, come lui, tollerato la mia piccola “invasione di campo” presso la loro tenda.

WEB REPORTER: Massimo Bracchi

 

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Nicky Hayden, in uscita dalla Savelli, affronta il  breve rettilineo prima dell’Arrabbiata 1.

 

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Jorge Lorenzo, cordiale e disponibile, firma autografi e posa per le foto tra i suoi fans.

 

PHOTOGALLERY – ISTRUTTORI DI CORSIDIGUIDA.IT: PAOLO CASOLI

Poteva essere l'”eterno secondo”, l’uomo delle occasioni mancate, invece Paolo Casoli, dopo una lunga militanza nel motomondiale dal 1984 al 1993, e una breve ma intensa esperienza in Superbike fino al 1996, ha trovato nella categoria Supersport la sua classe preferita, quella nella quale, con la Ducati, al suo esordio nel 1997 ha vinto uno splendido titolo mondiale. Il resto è storia. E letteratura. Ne parleremo più a lungo in un altro articolo.

Eccovi quindi, catturati durante l’evento appena concluso di Corsidiguida.it, alcuni scatti “al volo” dedicati a uno dei nostri migliori e affidabili istruttori: PAOLO CASOLI, che vi ricorda il nostro appuntamento del 23 luglio a Castelletto di Branduzzo: vi aspettiamo come al solito numerosi a CORSIDIGUIDA.IT !

WEB REPORTER: Massimo Bracchi

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Corso di guida sicura: il nostro Max Temporali imita il mitico Trap…

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Come far capire a chi è concentratissimo, testa dentro il casco e adrenalina a mille, le istruzioni opportune in tempo reale? Semplice, come novello Trapattoni, mitico e inossidabile commissario tecnico di calcio, il nostro “allenatore” in Corsidiguida.it, Max Temporali, si affida ad una chiara e diretta gestualità che abbiamo immortalato in queste istantanee durante il corso di guida sicura.

 

Corsidiguida.it? Sempre avanti dottò!                                                Ti mancava tanto così!

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Paaassa quella palla, paaaassa quella palla!                                      E allora ditelo!

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Facezie a parte, nei due video che vi propongo in questo articolo, viene dimostrata la bontà e l’importanza di un corso di guida sicura, che viene tradotta su strada in un maggior controllo del mezzo e in una trovata, o ritrovata perizia di guida, a tutto vantaggio della sicurezza.

L’errore del nostro corsista, che è incappato in una malaugurata, ma innocua (l’importanza di compiere questi esercizi in un ambiente protetto come quello di Corsidiguida.it è basilare) caduta, è stato quello di una eccessiva fretta nell’affrontare un percorso apparentemente facile come quello di uno slalom tra i birilli, sottovalutando il peso e le dimensioni della propria  Harley Road King che per fortuna è abbondantemente accessoriata in quanto a tubi paracolpi.

Niente paura, si risale in sella e nel secondo video ecco un bel percorso netto e pulito a dispetto dei 390 Kg della bella Harley.

 

Un invito quindi a quanti vogliono cimentarsi in un corso di guida sicura per migliorare la confidenza con la propria cavalcatura, a venire con noi di Corsidiguida.it il 25 giugno a Castelletto di Branduzzo… perchè la sicurezza è importante ad ogni livello e, alla fine, qualche giro in pista non lo si nega a nessuno!

WEB REPORTER: Massimo Bracchi

SICUREZZA IN MOTO: L’AIRBAG… ADDOSSO

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In Corsidiguida.it, come è giusto che sia, si guarda soprattutto alla sicurezza. Sicurezza attiva con i nostri istruttori in pista o tra i birilli, passiva con le lezioni teoriche che parlano di casco, tute di pelle, guanti, stivali e paraschiena. Paraschiena, un prodotto che viene usato sempre di più, perchè oltre alla nostra testa, c’è altro, come la colonna vertebrale, che deve essere protetta il più possibile. Oggi parliamo di una soluzione che esiste ormai da alcuni anni, ma che solo in tempi recenti viene ad essere al centro delle nuove soluzioni per aumentare la sicurezza passiva durante la guida della moto: L’AIRBAG. Nel mondo automobilistico è una realtà ormai acquisita e dalla quale nessuno può ormai prescindere nell’acquisto di una autovettura, tanto che gli indici di mortalità (tocchiamo sempre ferro, ma parliamone) sono fortemente diminuiti. Non così nelle moto. Tanto che le case da sempre impegnate nel delicato e difficile settore della sicurezza in moto, hanno deciso di dare una svolta decisa a questa perniciosa tendenza, proponendo valide soluzioni in campo sicurezza passiva , come quella vista durante il corso del 28 maggio scorso a Corsidiguida.it.

La soluzione testata e provata per noi dal nostro istruttore: Niccolò Rosso, è leggermente datata, perchè propone un dispositivo meccanico per l’attivazione del gonfiaggio dell’airbag, ma comunque molto interessante per verificare sul campo l’efficienza del dispositivo medesimo.

Ho filmato per voi la prova del nostro pilota che si è simpaticamente sottoposto ad una serie di “esperimenti” poco ortodossi ma sicuramenti efficaci per dimostrare il livello di protezione di un dispositivo di airbag nei confronti della nostra preziosissima schiena.

Come si scrive di solito in questi casi: NON PROVATE A RIPETERE DA SOLI QUESTI ESPERIMENTI, i nostri “attori” sono tutti professionisti del settore, in esclusiva per Corsidiguida.it.

WEB REPORTER: Massimo Bracchi

 Niccolò Rosso – pilota C.I.V. STOCK 1000 – prova, con sprezzo del pericolo, l’airbag per motociclisti