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CORSIDIGUIDA.IT ENTRA IN POLIZIA?

Grandi novità, durante il nostro appuntamento con Corsidiguida.it il 12 settembre.

IL CASCO PERSONALIZZATO DI SIMONE CORSI DELLA AIROH

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Simone Corsi, sarà pronto a fornirci, oltre alla consueta professionalità come istruttore nei nostri corsi in pista, un dettagliato resoconto di quello che potrà essere la propria esperienza quale novello atleta delle fiamme oro, al pari di un veterano quale Paolo Blora, che contiamo di avere, quale graditissimo ospite, sempre lunedì prossimo a Castelletto di Branduzzo.

INTERVISTA DI GUIDO MEDA AL NOSTRO SIMONE A MISANO ADRIATICO

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PAOLO BLORA

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State quindi collegati con il blog di Corsidiguida.it per interviste e foto in esclusiva per voi!

 

 

Gruppo di famiglia in un… interno.

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Si dice spesso: visto da dentro, all’interno di. Ebbene, nel caso dei commentatori televisivi, è proprio il caso di dirlo. E qui vi racconto perché. Siamo stati ospiti, durante le prove libere del venerdì, a Misano, dello staff di Mediaset Premium. Arrivato prestissimo (rigorosamente in moto) davanti i cancelli del paddock del Santamonica, a Misano Adriatico, e posteggiata moto, tuta  e casco grazie all’ospitalità dei simpatici residenti  attorno il circuito, maglietta “ufficiale” Corsidiguida.it, pass consegnato dall’amico Temporali,  e via, operativi all’interno di quel Continental Circus che piace tanto a tutti gli appassionati di motociclismo. Un saluto all’amico Carlo Luzzi, impegnatissimo nel box di Stoner: “sono stanchissimo, siamo partiti da Indianapolis ed eccoci qui, senza passare un attimo a casa”. Grande lavoro, al box Honda di Stoner, porte chiuse, quasi secretate, e Lui, l’australiano di ghiaccio, entra e esce velocemente, preceduto dalla moglie Adriana, che regala un sorriso ai tifosi in spasmodica attesa di un cenno del campione. Casey, concentratissimo, come una meteora entra e esce dal box senza alzare lo sguardo.

Mi sposto sul prato, in modo da vedere la curva del Carro, e la staccata alla curva del Tramonto. Le Ducati,  tutte, Pramac comprese (a proposito: ciao Capirex, sarai sempre nei nostri cuori!), sembra vogliano spaccare il mondo… ma le Honda filano via lisce, inesorabili come le Catana… inseguite dalle blu Yamaha di Spies e di Lorenzo. Il sole picchia forte. Rientro. Anzi, vado a trovare il buon Max Temporali, che sta allo stretto, in cabina, ma almeno lì c’è l’aria condizionata. Saluto e mi presento agli amici dell’hospitality Mediaset: Meda, il Reggio, Paolone e Porta. Mi appiccicano un “TV” sul pass e procedo deciso verso la cabina commentatori. Entro in punta di piedi e mi siedo accanto a Max  e a Giulio Rangheri, rispettivamente commentatore tecnico e speaker di Mediaset Premium: è bello e rassicurante sentire le voci dei commentatori con davanti i tempi in diretta. Con i vari monitor a disposizione non sfugge niente, vedo da varie angolazioni il nuvolone di fumo dalla Suzuki di Bautista, si rende partecipi gli spettatori davanti la tv di tutto quanto accade nel magico momento dei giri in pista dei campioni della MotoGP. Entra un ospite, ne parlerò in un successivo articolo, filmo e scatto qualche foto.

Visto da dentro, all’interno. Curiosamente, anche se, oggettivamente, in questo spazio ristretto, si vive l’evento in modo quasi virtuale, da remoto, quasi si fosse in un’altra parte del mondo e non a pochi passi dalla curva Misano, ti sembra, al contrario, di viverla solo qui, la realtà della gara. Con nella testa ancora quel paradosso, saluto Max e Giulio ed esco velocemente, vado verso il motorhome Ducati. Vale deve uscire, la folla è tanta, davanti  il motorhome con le insegne del 46, ed è tutta per lui, agli altri, restano le briciole, poco più. Le famigliole, papà, mamma e bimbi  tutti in tinta rosso-giallo con i gadget firmati 46 mi fanno tenerezza. Ti accorgi che quando si dice che buona parte del pubblico non va a vedere le gare ma Valentino Rossi, qualcosa di vero c’è. Il potere mediatico di quel numero magico è ancora forte, e tira molto.

Ancora un po’ tra i nostri beniamini, si saluta l’ultimo (ma solo per questione di tempi in gara): un simpatico Tony Elias claudicante che si trascina dietro una stangona con il pompon bianco e le orecchie da coniglio nere…almeno lui si ferma a salutare e a scambiare due chiacchere prima dei giri pomeridiani.

Mi siedo nella tribuna  proprio davanti l’entrata dei box. Da lì si vede l’uscita della curva Misano con tutte le 800 che impennano prima di percorrere il breve rettilineo del traguardo. Uno spettacolo.

Mi perdo ancora nei motorhome e nelle hospitality. Enormi baracconi, bellissimi e impossibili… saluto la compagnia e un Frankie Chili incontrato fortunosamente: “ormai sono fuori dall’ambiente del motomondiale, mi fa un po’ strano girare nel paddock…”.

Esco. Nella testa rumori, colori, visi conosciuti e meno, una grande emozione nel cuore, e la voglia di tornare. Come un mal d’africa.

Massimo Bracchi

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INDIANAPOLIS 2011: IL GIORNO PIU LUNGO

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Tutto si poteva ipotizzare.

Certamente che Stoner se ne andasse indisturbato imboccando decisamente quel viale del trionfo che ormai (in piena derapata, peraltro) sta percorrendo dall’inizio stagione.

Certamente che la crisi Ducati-Valentino si sarebbe palesata ancora di più.

Trascinando con sè lo stuolo di Ducati private.

Certamente che la Yamaha, con Lorenzo e Spies, rendendo l’anima (e vendendola, ove possibile) al diavolo, sarebbe stata l’unica “non-Honda” a lottare per la testa della corsa.

Ma che ci mettesse lo zampino la crisi delle gomme, per complicare ancora di più un giorno già complicato in partenza, nessuno l’avrebbe voluto.

Non il povero Simoncelli, in attesa di una firma importante per il 2012, ma nemmeno Hayden, davanti il pubblico di casa, con una Ducati che sembrava decisamente “in palla”.

E poi Simone Corsi, in Moto2, partito per vincere, finalmente, una bella gara, e Iannone,  e De Angelis

Oggi: 28 agosto 2011. Gran premio di Indianapolis, U.S.A..

Il giorno più lungo.

Massimo Bracchi

SIMONE CORSI: QUASI POLE!

Parafrasando una celebre frase del non dimenticato Nicolò Carosio, storico cronista del pallone, si può certamente dire che Simone ha fatto veramente una “quasi pole” sul circuito di Indianapolis. Miglior tempo praticamente da subito, ha aspettato gli ultimi minuti per difendere la propria leadership, minacciata dal campioncino spagnolo Marc Marquez, in grande forma sul difficile e scivoloso circuito statunitense. Purtroppo la scelta non si è rivelata azzeccata, o meglio, un pelo di sfortuna ( due-tre curve dietro allo spagnolo Torres, non certo un fulmine di guerra) ha leggermente attardato il nostro pilota nell’ultimo giro utile, prima della bandiera a scacchi, permettendo così, allo spagnolo, di ottenere una pole agguantata sul filo dei millesimi. Tutto comunque fa ben sperare per la gara di domani, Marquez e Iannone permettendo, visto che Bradl, almeno oggi,  sembra caduto in piena crisi, mentre il nostro Alex De Angelis è apparso leggermente sottotono, aggrappato ad una, peraltro più che dignitosa, decima posizione sulla griglia.

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IL TEMPO DELLE RIVINCITE

Archiviato… insomma, passato, finito, il gran premio della Repubblica Ceca, ed ecco, subito, si fanno alcuni bilanci. E noi non facciamo eccezione, perché sicuramente, oggi, è più che mai il tempo delle rivincite.

Rivincita della Casa dall’Ala dorata. Che ha saputo risollevarsi da una crisi di astinenza da campione del mondo compiendo scelte oculate e vincenti. Non parlo solo di piloti, naturalmente. Le corse si vincono anche dai box, giusto Carlo? (ing. Carlo Luzzi, team Honda HRC n.d.r.)

Rivincita del campione australiano, che ha saputo cancellare definitivamente le troppe ombre che avevano, con estrema facilità, gettato su di lui frettolosi giornalisti e tifosi che saltano solo sul carro del vincitore del momento (gli stessi, forse, che oggi lo idolatrano).

Rivincita di chi ha creduto nella formula della moto2. Puntando, ottimisticamente,  sul bicchiere mezzo pieno, e vincendo su tutta la linea. Spettacolo compreso.

Rivincita… del nostro Sic. Oggi più che mai Super, che vuol far vedere che non è così…  inguaribilmente disattento e irruente, anche a costo di bussare sul codone dell’avversario prima di superarlo.

E la Ducati?

Questione di fortuna, e  la fortuna è…Ceca!

Carlo Luzzi seminascosto alle spalle di Stoner prima della partenza            Sempre il nostro Carlo durante un’intervista condotta da Max Temporali27+casey+stoner,+motogp_2_original.jpgDSC00047.JPG

 

 

 

 

 

 

Ma voltiamo pagina, e parliamo dei nostri “pupilli”, ovvero dei nostri due istruttori di punta in Corsidiguida.it .

Noi l’avevamo già scritto. Alex De Angelis l’ha detto chiaramente: la Motobi difetta di motore. Comunque il nostro Alex ha prodotto una gara splendida e aggressiva, vendendo cara la pelle, per così dire, ai rampanti ( ai limiti della correttezza, alle volte) protagonisti della moto2, Superiannone in testa. Un podio negato per poco. Ma un terzo posto in classifica generale che fa ben sperare per il futuro del simpatico Alex.

Nono posto nella gara di Brno, e quinto posto (con lo stesso punteggio di Iannone, quarto) in classifica, per il sempre coriaceo e veloce Simone Corsi, che dimostra, una volta di più, di essere il pilota di riferimento per il team IodaRacing.

Forza ragazzi! Da parte nostra vi aspettiamo ansiosi ai nostri corsi che inizieranno a settembre, carichi, motivati e con tante esperienze ed emozioni da raccontare.

Massimo Bracchi

             Alex De angelis in bagarre con Marquez e Luthi                                                                Simone Corsi in un’immagine di repertorio        

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IL SORPASSO, ovvero, il sogno (di una notte) di mezza estate.

Teatro della vicenda: l’intrigante tracciato di Laguna Seca,

Protagonisti: il Mostro della laguna, ovvero il canguro mannaro dell’Australia e l’Ispanico, indomito cavaliere iberico.

Mi perdoni l’amico di Corsidiguida.it, Carlo Luzzi. Ma Devo usare l’espressione facciale dell’ingegnere di pista di Casey Stoner per commentare, “visto dai box” l’emblematica vicenda di mezz’estate, e qui, la tragedia shakespeariana, ci azzecca. E non poco.

PRIMA … Stoner dietro a Lorenzo

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DURANTE… non vorrà farlo? 

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DURANTE … lo sta facendo! 

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DOPO … l’ha fatto!

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La storia è conosciuta. L’episodio, anche.  Quello che non si è detto è: può un soggetto chiamato, a suo tempo, “Porfuera” subire un tale onta? Non c’è più religione. E forse nemmeno le mezze stagioni. Fatto sta che l’ispanico di belle speranze, cavaliere senza macchia e senza paura, se n’andava, bel bello, a spasso, su è giù dai rampini o cavatappi statunitensi, a cercar di cacciare il temutissimo citato mostro australiano, quando il fato volle che, a dispetto dei racconti di sorpassi fatti e presi (soprattutto presi, in laguna) il canguro, inaspettatamente tirasse fuori gli artigli e “por fuera” per ” Porfuera”, ti facesse fuori l’ispanico. Ti ha sfrisato la rossovestita del sol levante targata n.1, salutando tutta la compagnia su HRC (ma quanti sono?).

Detto ciò: e le stelle (tante, sono 46)?

Stanno a guardare.

Massimo Bracchi 

L’OPINIONE: PROFONDO ROSSO.

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Casey Stoner vs: ? A questo punto del campionato il vero avversario dell’australiano, ancora il favorito numero uno del mondiale MotoGP, che all’inizio della stagione non sembrava ben delineato, comincia ad affacciarsi, vuoi timidamente (Pedrosa) vuoi prepotentemente (Lorenzo). E lui che fa? Apre il gas da “gnorante” strapazza quel gioiello tecnologico che è la Honda guidandola come una…Ducati. Ma la giapponese è più delicata, non accetta la forza bruta. Si ribella. Gentilmente, elegantemente. Ma si ribella. Certo è che la rossa non fa più paura. Ma non solo sportivamente parlando. Le polemiche che, in mancanza di riferimenti tecnici interessanti, facevano discutere animatamente i pro e i contro il binomio Rossi-Ducati, lentamente, ma inesorabilmente, stanno calando, segno che il dottore fa sempre meno notizia, nel pur esiguo numero di partecipanti alla MotoGP. E questo non può che far bene, al nostro sport. E a Rossi stesso: nella tranquillità si lavora meglio. Abbiamo già parlato di Lorenzo, campione uscente, ma che, in realtà, non ha nessuna intenzione di uscire veramente dalla lotta del titolo, anzi… E poi Pedrosa: se non fosse per una sua endemica sf…ortuna attaccata al c…odone della sua Honda,  sarebbe certamente il suo anno di riscatto. Comunque il campionato è lungo. Spies e Simoncelli? Piccoli campioni crescono, ma devono, appunto, crescere, almeno di continuità. Il Dovi è il solito professionista che, a detta di molti, manca del guizzo finale. Non sono d’accordo, la classe c’è, e anche la grinta. Il punto è che la concorrenza è ad altissimo livello, ma lui è sempre, comunque lì, non molla mai. “ Ma con la moto uguale a…” Suvvia, è un concetto troppo semplicistico, sarebbe come dire che Lorenzo, a parità di moto è più bravo di Spies in assoluto. Ridicolo. Torniamo a Vale. Parliamone. Parliamo di Rossi e della Rossa. Anzi, no, non parliamone più. La coppia che doveva stupire il mondo delle corse ha raggiunto l’obiettivo. Ma non in senso positivo. E il ducatista normodotato soffre. A volte in silenzio, perché la speranza, come si dice, è l’ultima (ma proprio l’ultima) a morire…  e come in un film di Dario Argento, aspettiamo con trepidazione (e un po’ di timore) che venga svelato il rosso-mistero, forse alla fine del campionato.

Massimo Bracchi

 

Strepitoso Alex De Angelis: un podio che vale una vittoria – Simoni Corsi: grande gara, rimontone e 8° posto

Grandissimo l’Alex De Angelis di oggi. In un circuito che gradisce molto, il sammarinese ha agguantato solamente un terzo posto finale dopo aver duellato a lungo per la prima posizione, insieme ai soliti Bradl e Marc Marquez, rispettivamente secondo e primo, perchè attardato dallo svizzero Luthi, nettamente più veloce nel lungo rettilineo in salita del Sachsenring. Ora la Motobi deve assolutamente dare più potenza al motore di Alex, perchè il pilota lo merita ampiamente e i risultati stanno arrivando.

 Alex, al traguardo, si gira e  controlla Luthi  

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 Alex De Angelis sul podio   

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Simone Corsi, dopo aver evitato per un soffio l’incidente occorso a Espargaro e Neukirchner, e aver raggiunto la sesta posizione, ha dovuto accontentarsi dell’ottavo posto sul traguardo, dopo una grande rimonta e la consueta sofferenza nella parte centrale della gara.

                                                    immagine di repertorio per Simone Corsi

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Un’altro week-end mondiale, vissuto da protagonisti assoluti, per i nostri due piloti in Moto 2, una classe che non finisce mai di emozionare.

 

DOPPIA COPPIA

Telenova è una emittente televisiva di Milano, nata nel 1976, con copertura regionale, che trasmette un bel programma all’interno del canale SportAction, chiamato XXL Sportaction. il programma è una creatura di Franco Bobbiese, il noto conduttore della rubrica televisiva FUORIGIRI che commenta il motomondiale. Aggiungiamo che Corsidiguida.it è uno scenario irrinunciabile, ormai, per interessanti ed esclusive interviste con i protagonisti di motomondiale e C.I.V. . Mettiamoci un brillante (nonostante il caldo afoso di questi giorni) Max Temporali come elemento catalizzatore e il gioco è fatto: nasce il servizio TV.

Protagonisti:

due campioni del mondo: Paolo Casoli, Roberto Locatelli

Due campionesse della strada: MV Agusta e Harley Davidson.

Doppia coppia, quindi.

Mi avvicino al “set” di ripresa e scatto alcune foto. E ascolto alcuni commenti. Max, come sempre, alterna domande prettamente tecniche con altre più provocatorie. Gasolio, non se lo fa dire due volte, e prospetta fantomatici sorpassi subiti con l’Harley da parte di…un Tmax da tangenziale all’ora di punta. Il Loca ride di gusto per le battute sagaci di Casoli, ma  molto “political correct”  riporta la discussione sulle differenze tra i due modelli Harley, la XR 1200X ( con motore Evolution,  detto anche Blockhead –  € 12.700) e la XR 1200 con il Kit Trofeo o Trophy Replica ( il kit costa più di 2.000 Euro, a seconda della configurazione). Comunque dettagli più precisi li troverete nel video che pubblicheremo presto.

Ma la MV? Si tratta di una Brutale 1090 RR, con una bella manciata di cavalli (144 dichiarati, contro i 91 dell’Harley) che tranquillizzano il Gasolio quasi come una boccata di ossigeno, per lui che meno di 150 cv non ci devono stare, sotto il… di un pilota che si rispetti, ma qui Marco Albizzati, collaudatore della  casa varesina (per inciso, se volete regalarvi la Brutale 1090, dovete rompere il salvadanaio e tirarne fuori 18.700 monetine da 1 euro), entra in campo e sciorina tutto il suo sapere sulla 4 cilindri italiana.

Ultimi scatti fotografici ad un Locatelli a cavallo della MV Agusta con il Casoli che fa uno strano gesto all’indirizzo del motore: Tutto OK, la cavalleria, marchio italiano, blasonata…ma due cilindri bastano e avanzano. Ogni riferimento ad altro marchio è puramente casuale…

Massimo Bracchi

                Locatelli con l’HD   XR 1200X                                                           Gasolio mima il sorpasso del TMax…

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                                                                                                                                                                               Kit  Trofeo                                                                                  L’MV Brutale 1098 RR          

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                   il Loca sull’MV                                                                  Gasolio, di cilindri ne vuole due

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SFONDI PER IL DESKTOP

 

Marco Albizzati in sella all’ MV Agusta Brutale 1090 RR

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Paolo Casoli in azione su HD XR1200 Kit Trofeo

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Roberto Locatelli in piega con l’Harley Davidson XR1200X

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